La nuova direttiva europea Case Green – Energy Performance of Building Directive – è ufficialmente una legge dell’Unione Europea.
Approvata con 370 voti favorevoli, 199 contrari e 56 astenuti, la direttiva UE sulle case green punta ad aumentare “il benessere di milioni di persone che vivono in Europa”. Come ha dichiarato il relatore ed eurodeputato Ciarán Cuffe, “questa legge contribuirà a ridurre le bollette energetiche e ad affrontare le cause profonde della povertà energetica; contrastando il 36% delle emissioni di CO2 dell’Europa”.
Pubblicata l’8 maggio 2024 sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, ed entrato in vigore martedì 28 maggio 2024, mentre i singoli Stati membri avranno due anni per recepirne i contenuti. Alcune misure, però, dovranno essere adottate già nei prossimi mesi.
CASE GREEN
Prima di esaminare gli obblighi imposti dalla direttiva UE, è fondamentale comprendere cosa si intenda per “case green” e quali caratteristiche debba avere un’abitazione ecosostenibile. Si tratta di edifici con un basso fabbisogno energetico, capaci di offrire un comfort interno adeguato con un consumo minimo di energia. Inoltre, la maggior parte dell’energia necessaria per una casa green proviene da fonti rinnovabili.
È possibile realizzare una casa green costruendo un nuovo edificio con soluzioni volte al risparmio energetico, oppure riqualificando una costruzione esistente con interventi di efficientamento energetico.
Non tutti gli immobili saranno interessati dall’operazione di efficientamento energetico. Sono esclusi, infatti, gli edifici vincolati e protetti, quelli storici, le case vacanza, le chiese e le abitazioni indipendenti con una superficie inferiore a 50 mq. Ulteriori esenzioni potrebbero essere previste in caso di aumento dei prezzi dei materiali e delle materie prime, o per impossibilità tecnica di realizzare gli interventi.
LA DIRETTIVA EUROPEA
A partire dal 2030, la normativa europea sulle case ecologiche richiede che tutti i nuovi edifici siano a emissioni zero. Tuttavia, per gli edifici nuovi di proprietà delle autorità pubbliche o da esse occupati, questa norma entrerà in vigore già dal 2028. In dettaglio:
- Per gli edifici residenziali: i Paesi membri dovranno adottare misure per ridurre il consumo medio di energia primaria di almeno il 16% entro il 2030 e di almeno il 20-22% entro il 2035.
- Per gli edifici non residenziali: sarà necessario ristrutturare il 16% degli edifici non residenziali con le peggiori prestazioni energetiche entro il 2030 e il 26% entro il 2033, introducendo requisiti minimi di prestazione energetica.
Inoltre, entro il 2030, i Paesi membri dovranno garantire l’installazione progressiva di impianti solari negli edifici pubblici e non residenziali, così come in tutti i nuovi edifici residenziali. Inoltre, è previsto un progressivo abbandono delle caldaie a combustibili fossili entro il 2040, con la cessazione dei sussidi per la loro installazione a partire dal 1° gennaio 2025.
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